Dai vini che hanno reso il Piemonte uno dei territori vitivinicoli più conosciuti al mondo a quelli che fanno parte della quotidianità di ogni piemontese.
E allora partiamo con i due ambasciatori: il Barolo di Domenico Clerico, un pezzo importante di storia di questo vino e anche del nostro cuore, e il Barbaresco di Montaribaldi, azienda a conduzione familiare nel cuore del disciplinare.
Rimanendo in zona, ma fuori dal coro: metodo classico “Valentino” di Rocche dei Manzoni, azienda a suo tempo rivoluzionaria e ora solida certezza.
Saltiamo dall’altra parte del fiume Tanaro per assaggiare L’Arneis “Sito dei Fossili” di Bric Cenciurio, il bianco autoctono in una delle sue versioni più interessanti.
Spostiamoci nel Canavese dove troviamo l’Erbaluce: il “Primavigna” è uno dei “nostri” bianchi e Roberto Crosio, il suo papà, è attento a concentrare nella bottiglia ogni particolarità della sua zona.
Ultimo, ma non ultimo, il Dolcetto di Tiziana Settimo, ormai una di famiglia, grandissima produttrice di Barolo, che non ci lascia soli neanche d’estate.
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